LA DONNA TROPPO POVERA PER AVERE UNA CASA POPOLARE: SFRATTATI LEI E I 3 FIGLI

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    Fonte "MilanoToday"
    Senza soldi per un affitto. Senza soldi per un tetto sulla testa. Pochi, decisamente pochi, anche per una casa popolare. È la storia di una 40enne, separata e madre, che giovedì sarà sfrattata dall'appartamento Aler in cui vive insieme ai tre figli di 10, 12 e 17 anni.

    Oggi, racconta il sindacato Sicet, la donna vive in un'abitazione concessa alla cooperativa “La Cordata” da destinare, su segnalazione del comune di Cinisello Balsamo, a nuclei famigliari con problemi sociali e fragilità economiche. Da diversi anni la donna è seguita dai servizi sociali del comune, che l’avevano presa in carico per le sue gravi difficoltà e, d’intesa proprio con la Coop, era stata sistemata con i figli in un alloggio di via Giolitti 6. "Il progetto era di aiutare la famiglia a rendersi autonoma economicamente, purtroppo però le cose sono andate diversamente perché la signora ha sempre trovato occupazioni regolari per poche ore e con importi mensili di circa, 500 euro, più qualche lavoretto occasionale come domestica", ricostruisce la sigla.

    Adesso il progetto di accompagnamento del comune è terminato e sono state avviate le procedure di sfratto, perché la 40enne non riesce a pagare l'affitto. Lo sgombero è previsto per giovedì, "senza che - rimarca il Sicet - sia stata trovata una soluzione alloggiativa alternativa, se non la strada, al freddo rigido di questo inverno". Nel luglio 2023 il Sicet ha chiesto al comune di "riprendere in carico la famiglia e al sindaco, in quanto responsabile dell’igiene e della salute pubblica, di adoperarsi per sospendere lo sfratto, ma non ha ricevuto alcuna risposta".

    E il tentativo di avere una casa popolare - senza "intermediazione" della cooperativa - pare sia fallito. "La signora lo scorso ottobre ha presentato la domanda per l’assegnazione di una casa popolare, ma a causa del suo basso reddito è stata collocata nella categoria degli indigenti, laddove cioè gli alloggi pubblici messi a disposizione non possono superare il 20% del totale: uno, due o quando va bene tre a bando. A ciò si aggiunge il fatto che la famiglia risiede in Lombardia e a Cinisello da circa 8 anni e secondo la Legge regionale n.16 del 2016 non può ottenere il punteggio massimo", spiegano dal sindacato.

    "In sintesi la signora si è trovata fuori dalla possibilità di avere a breve una casa popolare perché troppo povera anche per le case popolari", la riflessione di Ermanno Ronda, segretario generale del Sicet. Per cercare di evitare, o quanto meno ritardare lo sfratto, la sigla ha indetto un presidio fuori dall'abitazione della 40enne.

    Il fatto che ci sia una soglia del reddito per le case popolari non lo trovo corretto, è proprio chi non ha nulla che più ha bisogno di queste abitazioni.

    Voi cosa ne pensate?
     
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